JUST in LUCCA

Ner '47 la gran Lucchese der bombe' Ugo Conti fu promossa in serie A e il mi' nonno Ruggiero, di mestiere vetturino co' licenza regolare, era ir tassì de' gio'atori per inda' allo stadio vando gio'avino 'n casa. Allòra i gio'atori, ch'erino tutti ragaszotti alla bòna,...

La Tata ( un sonetto “alla méglio” ovvero come mèglio riesce ) - La Tata, ‘un l’ho ‘onosciuta Però me l’han descritta: Avea le chiappe ritta Bassotta e ‘n po’ carnuta; - Era ‘na donna di vita E avea anch’ un ber giro  Così “tondina”com’un tino Chiassona forte e colorita. - Labbri rossi, pupporon Da donna protuberante  ( A quell’òra...

- - Vivere è la cosa più rara al mondo. La maggior parte della gente esiste, ecco tutto. (Oscar Wilde) - - Questo racconto del viareggino di nascita e lucchese d’adozione Gabriele Levantini è una specie di acquerello, molto poetico e neanche troppo romanzato, di come lo scrittore percepisce Lucca. - Gabriele,...

- "Col tempo e con la paglia Maturin ancho le sorbe" - - Che sarebbe a dì che tutte le situaszioni cambino continuamente sicché è méglio sempre aspetta'...

- Riporto i commenti di un gruppo Facebook locale cercando di evitare d’essere scurrile o volgare ma semplicemente per tramandare il costume e la percezione lucchese di questo concetto che sovente viene discusso e “mentovato”. - Si sente spesso parlar di “topa” ma di che si tratta in...

- “I Bagni in eterno vivranno, seppur lor bellezze incantate ridite i poeti non sanno” Richard Church (1958) - - Ricostruire nella propria mente uno scorcio della Bagni di Lucca di inizio secolo scorso non è difficile; basta immaginare le serrande alzate dei negozi, i giardini curati degli alberghi, le persone per...

- Si usa dire a Lucca “essere come Gosto e Mea” per intendere una coppia, uomo e donna nell’ordine, di fatto inseparabile e che si muove e svolge attività sempre in due. I Gosto e Mea lucchesi pare fossero una coppia di commercianti ambulanti molto caratteristica e...

- [caption id="attachment_1772" align="alignnone" width="282"] L’antica bottega di Prospero[/caption] - - Ancho il malato fagiolino Da Ginese, ha un Cómpito: Torna’ Prospero e servito  In bottega drento a ‘n tino. - Sarà l’aria e l’ammosfera Il caldo de’ ballini o ‘l vino, Il medioevo d’òra e lo zolfino O forse i muri e la stadera...

Lo vino era buono eʹ bevitori migliori: comincionno a ragionare, stando al fuoco et arostendo castagne Sercambi ( “De avaro” - Novelle ) . . Un nobile castagneto da un volgare “vernacchiaio” lo sanno distinguere forse gli gnomi o gli studiosi di botanica. Il primo, impiantato o innestato, ha...