10 Ago Lucca per strada: piazza degli scalpellini
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Dopo alcuni secoli di utilizzo, il nostro piccolo “Colosseo”, cioè l’Anfiteatro Romano, termina la sua vita attiva.
Con la caduta dell’Impero, la grande arena, dimenticati i combattimenti tra gladiatori e privata della ragione stessa della sua esistenza, inizia una lunga decadenza che, piano piano, trasforma quell’imponente costruzione in un inutilizzato simbolo che richiama alla memoria l’antica potenza Romana.
Lo stesso Cristianesimo, desiderando cancellare per sempre qualsiasi ricordo di una civiltà a lungo ritenuta sacrilega, favorisce lo “smontaggio” dell’Anfiteatro il quale era ormai diventato una specie di grande cava di materiali edili di ogni tipo comprese colonne, capitelli, pietre e marmo.
In città, avere a disposizione un grande supermercato di materiali a cielo aperto che, tra l’altro, potevano essere prelevati gratuitamente, ha scatenato una rincorsa ad accaparrarsi i pezzi migliori per completare e abbellire le diverse proprietà private e, molto frequentemente, anche le nuove chiese Lucchesi.
Quando necessario, dopo essersi appropriati gratuitamente del materiale ricercato, il “pezzo” veniva trasportato nella vicina piazza dove una schiera di “personale specializzato”, armato di martello e scalpello, provvedeva a portare alla forma e alle misure desiderate l’oggetto del furto.
Questi artigiani erano gli scalpellini.
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di Enzo Puccinelli
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