La questione del “buco”

La questione del “buco”

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Di cosa mai avrebbero potuto discutere animatamente i Lucchesi di inizio XX secolo?

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Beh, della questione del Buco, vi sembra  cosa da nulla ?!?!

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Qualcuno voleva aprire una breccia nelle nostre Mura in modo per collegare la via Sarzanese con via Vittorio Emanuele, violando così  l’integrità dell’Arborato Cerchio.

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Coloro i quali  si opponevano, sostenevano che Porta San Donato lì vicino, sebbene un pochino stretta, fosse già idonea a questa congiunzione: i mezzi di allora erano carri e calessi…

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Porta San Donato, il vecchio accesso de Il Lustro

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Tra i contrari  si schierò anche l’illustre concittadino Giacomo Puccini e il poeta Giovanni Pascoli, lucchese “acquistato” ma di origini romagnole, il quale ottenere perfino l’appoggio di Gabriele d’Annunzio ( il Vate )  e di Giosuè Carducci, altro poeta lucchese nato in Versilia.

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Giacomo Puccini, china su carta de Il Lustro

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A nulla valsero le polemiche.

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Il “Buco”, Porta Vittorio Emanuele II detta comunemente “Porta Sant’Anna” ( o porta nuova in quanto l’ultima ), fu realizzato nel 1910 e inaugurato l’anno successivo.

Il progettista incaricato , l’architetto Francesco Bandettini, fu bersaglio di numerose “frecciatine”  anche per l’aspetto assai basilare e per nulla  estetico dell’opera…

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Semplice ma assai funzionale e sicuramente da catalogare tra i principali interventi urbanistici di quei tempi a Lucca.

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Porta Sant’Anna de Il Lustro

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Il  centro storico fu così direttamente collegato al quartiere di Sant’Anna che era allora servito da una linea  tramvia Lucca-Maggiano ( oggi non più esistente) .

E il BUO ?

Le discussioni ( questioni ) sul buco ( buo ) avvenivano piazze e nei caffè di Lucca “Drento” ( Dentro ) e sicuramente ce ne saranno state al caffè drogheria di Alfredo Caselli  di via Fillungo al n. 58 ovvero all’antico Caffè di Simo.

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Qui, tra artisti e intellettuali del calibro di Puccini o Pascoli, fece capolino il giovane Gino Custer De Nobili (Lucca 1881 – Milano 1969), grande poeta del Vernacolo Lucchese.

Opere fondamentali, Le Poesie di Geppe nel parlar di Lucca Fòra (fuori le Mura) e Lucca mia bella nel parlare di Lucca Drento (dentro).

Nel locale Gino avrà senz’a assistito alle discussioni sul “Buo” pensando bene di scrivere sul “curioso” ( buffo ) argomento una poesia:

intorno al 1906 la questione del Buco agitò vivamente la cittadinanza tanto da dividerla in due schieramenti ( come ai tempi di Guelfi e Ghibellini ).

Geppe non prende posizioni, apostrofa  la questione come una “sciabigottata” , una “cavolata” dietro alla quale stanno però gli interessi intestini di molti potenti lucchesi .

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Tra “le poesie di Geppe” di Gino Custer De Nobili “La ‘uistion der Buo” ironizza su come  “il dilemma del buco” divise un’intera città e chiude col  gran finale…

“de’ bbui nder mondo ce n’è tanti!!”

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Testo di Giuseppe Pardi

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Foto di Giuseppe Pardi

il Lustro
dario.barsotti@hotmail.it
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