04 Set Vino “Colline lucchesi-romane”
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Esistono documenti storici che fanno risalire la produzione del “vino rosso delle colline lucchesi” non solo al medioevo ma, addirittura, all’epoca romana.
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Già ben prima dell’anno 1000 tutte le colline a nord di Lucca erano rivestite di vigne dalle quali nasceva un “vino puro, di uva pigiata tre volte secondo le regole, e poi svinata”.
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Dopo il 1300 il nostro vino doveva essere ben conosciuto anche perché diversi mercanti scrissero frasi di apprezzamento, anche originali, del tipo : “…è saporoso: quanto più ne beo, più m’aguzza l’appetito di bere…”.
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Per rifornire le osterie e le taverne all’interno delle mura, i produttori dovevano pagare una gabella però, nelle stagioni con poca produzione, per garantire la sua conoscenza e la diffusione fuori dal territorio, la tassa fu annullata e nelle taverne venne addirittura vietata la vendita ai nostri concittadini.
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Fu proprio in quel periodo storico che nacque e si sviluppò il sistema lucchese delle grandi ville-fattorie quando, le più importanti famiglie, fecero a gara per realizzare le strutture più belle, applicando anche le tecniche più avanzate per la produzione del vino.
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Anche nei secoli successivi sia la produzione che il commercio continuarono ad espandersi e la famiglia Guinigi, agli inizi del 1600, per aumentare le vendite, aprì due negozi per la mescita e vendita del suo vino: uno in Pizzorna, dove quotidianamente lavoravano decine di carbonari e l’altro, per i marinai, vicino al porto di Viareggio.
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Circondati da città dove, anche nell’antichità, la qualità del vino da loro prodotto era considerata scadente e mediocre, il nostro “chiaro, vermiglio, puro e franco” ha sempre avuto vita facile…
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di Enzo Puccinelli
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