13 Lug Nel cantiere delle mura
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Il lato ovest della città, compreso fra il baluardo Santa Croce al baluardo di San Paolino, senza entrare nel dettaglio della costruzione degli stessi che è assai articolata, coincide con l’ultima fase di ampliamento della città ed è tra i più ricchi di testimonianze sulle sue murature.
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I documenti scritti su questo cantiere, al contrario, sono lacunosi, nel senso che ci testimoniano lassi di tempo molto lunghi per il completamento del tratto di mura.
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Sappiamo che i baluardi furono ampliati (Santa Croce e San Paolino) o costruiti ex-novo (San Donato) dal 1625 al 1642; la porta San Donato era progettata già nel 1629, fondata nel ’32 e in via di completamento nel ’36.
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Sorprendono i quasi 20 anni per la costruzione delle mura, ma noi già sappiamo che la costruzione è proceduta per alzate successive, con intervalli documentati sul muro che potrebbero essere stati assai prolungati.
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Se osserviamo la foto, possiamo notare molti dettagli sulle fasi costruttive in prossimità di Porta San Donato che così si possono riassumere:
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1. a destra e sinistra della porta si vedono, seguendo le tracce erbose, due profili simmetrici (con diverse sottofasi e quello a sinistra un pochino più basso) che scendono esattamente al piede dell’edificio della porta: evidentemente la costruzione è iniziata dalle cortine che, nel luogo stabilito, si sono interrotte per lasciare spazio al futuro cantiere della porta. E’ stato adottata una “ammorsatura” obliqua proprio per facilitare la ripresa della costruzione, piuttosto che una cesura perfettamente verticale, difficile da gestire, soprattutto per gli assestamenti dei pesi sulle fondazioni.
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2. inizia il cantiere della porta, che procede autonomamente dal resto.
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3. nuovi lotti costruttivi delle cortine murare per guadagnare quota, uno strato intermedio a sinistra per livellarsi con quello già raggiunto a destra, poi successivi innalzamenti (non del tutto simmetrici ma coerenti) che si possono facilmente intuire seguendo ancora i ricorsi erbosi.
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L’ultimo, ben evidente con un profilo a salire verso la porta fino alla quota della cornice bianca, poco sotto la linea del cordolo, per raccordarsi all’edificio della porta che, evidentemente, nel frattempo era salito assai speditamente.
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4. infine gli ultimi livellamenti fino ad arrivare all’altezza finale.
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Nella seconda foto si vede un dettaglio della cortina a sud della porta, con ben evidenti i lotti costruttivi. Il curioso profilo a saliscendi dei lotti costruttivi è indice che operavano diverse maestranze contemporaneamente in modo da garantire che l’intera costruzione procedesse omogeneamente; in vista dell’incontro lasciavano un profilo scalettato per le motivazioni già dette.
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di Nicola Bianchini
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