04 Mar Io lai,l’airon
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Io lai, l’airon
L’hai mai veduti?
Inceneriti-gambettuti
E ispenti di color.
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Come di passiflora
Mi par bigio ‘r fiore
Di vella passione
Ch’ pogo si ‘onsola.
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Con quel beccon
Hai voglia d’allunga’
Gli’è dura anco bacia’!
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“Chi soffre per amor”
-dice-“Non sènta pena”
( -di’o-Si, ma da na sema! )
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L’airone cenerino, cioè del color grigio-blu della cenere come il fiore della Passiflora caerulea ( il frutto della passione ) è un uccello avvistabile spesso nei fossati del contado lucchese.
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Non è difficile trovare questo animale anche nella periferia intorno al centro storico e lo si vede sempre da solo, con le sue lunghe leve, a mollo nell’acqua dove cerca qualche pesciolino per cibarsi.
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Il perché della solitudine di questo uccello non si spiega, ma sembra quasi che soffra, così goffo nei movimenti e timoroso degli umani tanto da fuggire quando qualcuno gli si avvicini.
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È probabile, o comunque molto romantico, che la sua esistenza asociale sia dovuta al lungo becco che gli impedisce di avere una vita normale e di compiere gesti affettuosi verso una sua compagna come semplicemente baciarla.
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Ai ragazzini che soffrono delle prime delusioni in amore i genitori sono soliti dire che chi soffre per amore non ne sente il dolore.
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Una realtà difficile da accettare e comprendere che fa arrabbiare gli adolescenti che potranno guarire da questo penare soltanto con il tempo…
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Una poesiola alla méglio della raccolta dei componimenti fatti con l’uccello ( per protagonista).
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versione 🇮🇹
Per diamine, gli aironi
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Per diamine,
ma gli aironi li hai mai visti?!
Cenerini, con gambe lunghe
e di colore smorto;
Lo stesso tono, mi sembra il grigio,
del fiore di passione,
una passione
( la mia e la loro)
sì difficile a consolarsi:
Pur stendendo il lungo collo
con quel gigante becco
risulta impossible
anche il dare un semplice bacio ( e quindi amare ).
“Colui che soffre le pene d’amore non ne avverte il dolore”
( recita un detto popolare )
Mi dico : ” Sì, questo adagio è una gran cazzata!”
de Il Lustro
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