21 Gen Tre merli
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Tre merli
partiron presto
sotto ‘Ir Quiesa,
-lì d’Arlian-
a inda’ a fa’ ‘n giro
‘ntorn’a Lucca.
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già di sopra
in Fregionaia
liti’avin di brutto
che velli sotto
dissin forte:
“lorolì en matti!”
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Abbaccaron
la Contesora
-credevin fusse ‘r fiume-
ch’el Serchio pogodopo
‘un lo viddin
neanco morto.
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Piuallà per Nave
c’incontraron, poerine,
varche ghelle;
ma i merli
avein le penne
e no la pelle
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Però ‘un sapevin
iscrive guasi nulla;
Sicché
A fassi passare
bécca la paura
Si divisin di volà:
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Uno finì da’ frati
préte ‘n seminario
Uno al laccio
che, dice, prese moglie
L’urtimo ci còrse
Arivó ar duomo
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… e réstó ‘n forśe.
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Lucca è una conca tra due braccia di collinette che convergono ad ovest dalle parti del monte Quiesa.
Una specie di “niidio” riparato dal vento e da tante perturbazioni che però quando si depositano nell’alveo che è la piana alluvionale lucchese, poi tardano a svanire perché le correnti d’aria del mare qui non arrivano.
Trattando di monti e nidi difficile immaginare questo luogo come privo di uccelli che dai boschi inviolati scendano sempre più vicino alla civiltà umana per osservarla.
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Il merlo è un uccello selvatico, cioè vive allo stato naturale, ma brama la civiltà e ne è incuriosito.
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Non è raro poi che si vedano merli nei giardini delle case lucchesi o nelle tante aree verdi, tra cui le Mura urbane.
Sembra che il Merlo ami così tanto gli umani perché ricerca nella civiltà la protezione.
Si dice a Lucca:
“Canta Merlo…” ad indicare il divertirsi e fare gli sbruffoni finché si può e finché tutto gira bene.
Ed anche:
“ Io so dov’ha fatto il nido un merlo” ad intendere quei segreti che si custodiscono ai bambini e che si rivelano loro poco alla volta per appassionarli un po’ alla vita affinché non ne brucino le tappe.
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Questa specie di filastrocca o storiella in vernacolo rientra nel ciclo dei componimenti fatti con l’uccello e si aggiunge a quelli con soggetto il piccione ( di San Michele ), della Storna ( che sorvola metà Lucca arrivando sopra all’Anfiteatro ) dell’uccello Padulo ( che vola basso ) e del Chiuino ( l’uccellino del freddo ).
Su Fregionaia è stato già scritto, in quanto sede del Manicomio cittadino, non sulle Ghelle, modo di dire scherzoso abbinato a questo animale fantastico che dovrebbe consistere in un volatile privo della pelle ( o peluria e piumaggio )…
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