La storica Drogheria di via Elisa

La storica Drogheria di via Elisa

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Il bottegaio Guidotti non avrebbe mai immaginato che la sua Drogheria di via Elisa , fondata sul finire del 1800 nei locali di fronte all’attuale e comunque storica sede, sarebbe poi divenuta una specie di caffè per artisti e personaggi importanti della città. Personalità celebri come il maestro Giacomo Puccini, il pittore Alfredo Meschi ( il cui studio era a due passi vicino porta San Gervasio ) ,il compositore Luporini o il poeta seravezzino Enrico Pea che nel dopoguerra si trasferì a Viareggio e fu molto attivo in quel bacino artistico lucchese frequentato anche dal Pascoli.

Alla Drogheria si compravano i tabacchi, i liquori, i dolci e dolciumi, il sapone ed i profumi, le spezie chiamate “coloniali” e tanti altri prodotti che poi furono riclassificati come alimentari e generi per la casa.

L’attività, trasferita poi di sana pianta nei locali che erano le scuderie di Villa Bottini passò poi di mano dal Guidotti ai Pardini con la condizione, dettagliata nel contratto, che questi ultimi la gestissero con la “diligenza del buon padre di famiglia” ossia con tutte le accortezze e la passione necessarie per una prospera continuità.

Molti degli arredi, tra cui la struttura della vetrina, la stessa che fu insignita quale migliore della città agli inizi del 1900, sono ancora quelli della prima bottega che aprì il Guidotti e che furono traslati nella sede prospiciente, all’esterno della duecentesca porta antica di San Gervasio e Protasio e oltre i fossi.

Tra i prodotti di drogheria più tipici deve esser senz’altro menzionata la famosa “mescolanza” un cocktail di liquori utilizzato dalle massaie e dai pasticceri come bagna, per “inumidire” e mantenere soffice il pan di Spagna affinché vi si leghi la farcitura. 

La mescolanza si compone di liquore maraschino per i 3/4 e per 1/8 ciascuno di Archermes e liquore Strega, un tempo chiamato “Benevento”.

Altra produzione di eccellenza sono le olive in salamoia che a Lucca vengono dette “ ulive andorcite”. Il sapore amarognolo dell’oliva ( tassativamente con nocciolo ) “cotta” nella soluzione di sale grosso ( non iodato altrimenti “mangia le olive” ) viene reso più dolce dagli ingredienti cannella, chiodi di garofano e coriandolo.

Tra novembre e dicembre, di solito,  le olive vengono tenute in ammollo ( “a mólle” ) per tre settimane cambiando l’acqua ogni dì . Saranno pronte per la tavola in un mese: uno stuzzichino che a Lucca non manca mai sul bancone degli aperitivi nei bar ma anche nelle case.

il Lustro
dario.barsotti@hotmail.it
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