02 Dic La Bomba economica e il Troncafemori
Arriva la bomba
Che scoppia e rimbomba…
(J. Dorelli )
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La cucina tipica di un territorio coincide quasi totalmente con la cucina povera e rurale: i nostri nonni sapevano ( e dovevano ) preparar da mangiare con il poco disponibile.
I prodotti da “lavorare” , provenienti dal campo o dalla stalla, erano la frutta e verdura di stagione e le carni allevate a terra con prodotti realmente bio ed a chilometro zero.
Per quanto “povera” la cucina moderna sta riscoprendo questa gran “ricchezza” valorizzandone gli ingredienti e le ricette: uno stimolo per agricoltori e allevatori a riscoprire varietà autoctone ed a privilegiare una coltura, certamente più di nicchia, ma senza dubbio di qualità.
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La cucina “dei nonni” doveva fornire , di solito con una sola pietanza, l’apporto calorico necessario al fabbisogno giornaliero dei tanti familiari ; si parla anche di 10 figli, braccia impiegate nell’agricoltura che spesso avevano nomi “numerici” come Primo, Secondino, Quintilio, Settimina.
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I lucchesi nati fino agli anni ‘30 appartenevano per lo più alla civiltà contadina, lavoravano nei campi e nelle stalle e quindi nel settore primario.
Il diffondersi di tante attività artigianali e industriali nel dopoguerra, farà in modo che i nati negli anni ‘40 e ‘50 lavoreranno in fabbrica e quindi nel settore secondario cioè della trasformazione.
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Attualmente circa i tre quarti della popolazione sono impiegati nel settore terziario ovvero dei servizi ( commercio, trasporti, turismo, ristorazione, bancario e assicurativo ); questa è la tendenza globale che già ha inventato un “terziario avanzato” ed uno “super-avanzato”: “avanzato” significa in questo caso “progredito”, non “rimasto” o “ecceduto” come si intende a Lucca che con gli avanzi di creano dei “gran piatti” e si risparmia!
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La Lucca degli impiegati, che notoriamente necessitano di un apporto calorico modesto facendo vita più sedentaria, non disdegna però la cucina tradizionale e talvolta eccede con qualche abbuffata o sommando pietanze già assai ricche…
“Affettati” e formaggi, olive in salamoia e cipolle sottaceto, zuppa, farinata, polenta, tordelli, trippa, baccalà, bistecchine, cardoni, fagiolini, rapini abbinati a salsiccia o ragù… ottimi piatti che però in un mix sbagliato possono appesantire e divenire di difficile digestione.
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Non è raro a fine pasto che il lucchese verace richieda un amaro, magari una biadina o una china, o un caffè assai corretto, che sia una BOMBA, che “sfondi” lo stomaco, che “sturi” gli anfratti troppo colmi dell’apparato digerente.
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La “BOMBA” è un caffè corretto con un punch speciale dove l’espresso galleggia e viene profumato con una scorzetta di limone. Il punch può venire preparato con ingredienti a discrezione del barman ma un vecchio bar di Lucca aveva una vera e propria ricetta segreta fatta di parti di distillato bianco al “rumme ”, punch al mandarino, riserva (cioè brandy nazionale) e liquore d’anice. La formula, dal nome “Troncafemori” fu poi regalata al Nardini dei liquori di Barga che ne iniziò la produzione in bottiglia.
Assai pittoresco il nome “Troncafemori” a indicare un punch da correzione tanto forte da “spezzare le gambe”.
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