01 Lug Lucca mia, per la méglio
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Lucca mia
un sonetto alla méglio
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Mi vien da ditti “Lucca mia”
Ma te sei di tutti
Ancho pisani, farabutti
Foresti, anglesi e delafia ;
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Sei bella ‘osì asserbata
E ‘un dire ch’hai padroni
Nella politi’a de’ signori,
Ma son i bari di borgata,
–
L’omini di fòri e drento,
Le viette che dar centro,
I préti de’paesi,
–
L’anni e tutt’i mesi,
Son la tu’ voce parlata
Ner tu’ cuor d’addormentata
–
–
Lucca mia ( versione 🇮🇹 )
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Mi verrebbe da chiamarti “Lucca mia” ( 1 )
ma tu appartieni a tutti
perfino ai pisani ( 2 ) , ai farabutti
agli stranieri, agli inglesi ( 3 ) ed ai viareggini ( 4 ).
Sei bellissima per come ti sei conservata
e non venirmi a dire
che hai padroni
o che appartieni soltanto alla politica
oppure esclusivamente alle persone benestanti…
( Penso che tu appartenga piuttosto )
alla gente dei bar di quartiere
alle persone tutte, di fuori e dentro le mura,
alle piccole viuzze del centro storico
ai parroci della frazioni
agli anni ed ai mesi
( della tua immensa storia antica ma anche recente )
che sono la tua tipica voce, il vernacolo lucchese,
che rimarrà nel tuo cuore di eterna assopita città .
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Note:
( 1 ) un po’ tutti i poeti hanno definito “mia” la propria città. Ritengo non si tratti di una questione di possesso ma piuttosto un voler rivendicare le proprie radici e origini. Le città , l’arte e la cultura appartengono all’intero genere umano senza alcuna esclusione.
( 2 ) Pisa è la storica rivale di Lucca; il campanilismo che divide le genti lucchesi e pisane è ancora molto sentito
( 3 ) Molti sono gli inglesi che hanno scoperto Lucca e ne hanno fatto la loro dimora ( specialmente sulle colline e nella Mediavalle )
( 4 ) “delafia” è esclamazione tipica degli abitanti di Viareggio. Il popolo viareggino ha sempre poco tollerato l’ingerenza lucchese sulle proprie sfere
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