27 Set Il funambolo e Maria Guida
… com’è fresco il vento che respiro,
camminando sopra un filo
sospeso nell’aria… ( Lastrada )
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I locali in via Nuova della storica tipografia Malanima, in nome che è tutto un programma, ospitano ormai da qualche Lustro il laboratorio, i lavori e il rifugio di svariati artisti lucchesi.
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Una sorta di loft “non industriale”, piuttosto “artigianale”, inteso come arte collegata all’opera dell’uomo.
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L’attività dell’antica stamperia ha lasciato segni su pareti e soffitti, sui muri di pietra, sui portoni di legno, sul pavimento di cotto; ricordi costituiti da manifesti, cliché, prove uniche prodotti al “torchio” o alla “stellina” che si sono legati ai lavori degli artisti creando un connubio moderno e retrò, classico e pop: indubbiamente originale e unico come i dipinti dell’artista napoletana, nata e cresciuta nei quartieri spagnoli, Maria Guida, lucchese di adozione da oltre 20 anni, professione pittrice, molto apprezzata in Italia e all’estero.
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La prima cosa che colpisce, osservando i suoi dipinti, è il colore.
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Una miscela variopinta molto forte abbinata a geometrie che sembrano fondersi come i caratteri della pagina di un libro a raccontare il mondo di Maria, la sua terra, il suo spirito, i suoi sogni.
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Il titolo e la didascalia delle opere vengono spesso volutamente omessi affinché chi osserva il dipinto non possa subire condizionamenti, rimanga puro e inviolato, solo con la propria sensibilità a percepire il messaggio dell’artista.
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Difficile spiegare i temi utilizzati da Maria Guida: pesci, case, tetti, cieli stellati, mari, persone… funamboli.
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Funamboli in bilico su un filo; attesa, equilibrio, incertezza, ricerca, sfida… cos’altro?
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