12 Lug Il tram a Lucca
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A Lucca il tram è rimasto in funzione fino al 1957 e quindi, oltre al sottoscritto, molti fortunati ricordano ancora i passaggi di quei vagoni verdi non troppo rumorosi, non inquinanti, allegri e veloci quanto bastava (max 40Km/h). Cerchiamo adesso, con l’aiuto dell’immagine allegata, di ricostruire in breve e cronologicamente la storia ed i tracciati. Nel 1883 venne inaugurato il primo tratto da Lucca a Ponte a Moriano (colore giallo) con capolinea in piazza Santa Maria e con locomotive tranviarie a vapore trainanti alcuni rimorchi. Pochi anni più tardi il percorso venne allungato (colore verde) per arrivare fino alla stazione ferroviaria presente già dal 1846, che collegava Lucca con Pisa e con Pistoia. I binari vennero stesi in via dei Borghi, via dei Bacchettoni, davanti a porta Elisa e poi, attraverso la sortita Cairoli, cioè quella breve galleria costruita appositamente per il passaggio del tram, uscivano dalla città raggiungendo la circonvallazione e il piazzale Ricasoli (Stazione FFSS). Nel 1907, con capolinea in piazza del Giglio, viene inaugurata la linea, non più a vapore ma elettrificata, per Pescia e Monsummano (colore rosso) che, uscendo da porta San Pietro, si spingeva fino alla Valdinievole, cioè al confine orientale del territorio lucchese. La provincia di Pistoia non esisteva ancora, perché sarebbe nata solo nel 1927 e Lucca fu politicamente obbligata a cederle territori e località tra le quali Montecatini e l’Abetone, fino ad allora lucchesi. Infine, nel 1912, sempre da piazza del Giglio, fu resa operativa la linea per Maggiano (colore blu) che usciva dalla città da Porta Sant’Anna. Una curiosità: l’Amministrazione comunale, visto il terrore provocato dal quel rumore “infernale” negli anziani, negli animali domestici e nei cavalli, acconsentì al passaggio delle locomotive a vapore nelle vie cittadine (colore verde) solo se precedute da un uomo, a piedi, munito di trombetta per avvertire la cittadinanza dell’imminente “pericolo”.
di Enzo Puccinelli
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