11 Dic Il giro delle sette chiese ( con la scimmia )
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“Il giro delle sette chiese”
In modo stretto e religioso, quando si abbinano sette chiese in un luogo e si prega in ognuna.
Oppure, in senso figurato, quando si va da una parte ad un’altra per risolvere una questione e non ci si riesce o si conclude con gran perdita di tempo.
Analogo, il lucchese usa “giropesco” o “giro pesco”.
In questo caso, possiamo anche fare un giropesco nel parlare: tante chiacchiere e poco succo, senza mai venire al nocciolo del problema.
E poi e poi….
Beh, sappiamo bene che spesso ciò che è legato alla religione viene associato a cose che di preghiera hanno ben poco…
E così a Lucca nacque un “giro delle sette chiese” particolare.
Succedeva oltre mezzo secolo fa, ai tempi di Quartuccio, il famoso vetturino che col suo cavallo Charlot o Sciarlotte ed il canino a cassetta con lui faceva servizio alla Stazione di Lucca o dentro Lucca nei pressi di Piazza Grande / Napoleone e dintorni.
Ogni tanto con alcuni amici di avventura si davano appuntamento in via Fontana, quella del Pozzo di Santa Zita, dove c’era il bar Angelino. E questa era una “chiesa”.
Lì iniziava la bevuta del “quindicino”, un bicchiere di vino, rigorosamente rosso.
E a sette dovevano arrivare, quindicino su quindicino!
Il rito continuava da Baralla, che è nei pressi dell’Anfiteatro. A seguire da Martino (wea in Corte Campana), al Citti, alla Scimmia, ai Tre Scalini (via della Stufa?) e a Marino sul Prato.
La “scimmia” poi! Nessun nome è più appropriato! Prendere la scimmia infatti ha il significato di ubriacarsi!
Derivato direttamente da “Prendere la Bertuccia”, frase equivalente di secoli fa: la bertuccia è una scimmia che dicevano avida di vino..
Va però detto che Quartuccio di nome Ruggero Giusfredi sapeva quale era la sua quantità giusta da bere e nessuno l’ha mai trovato in eccesso.
Infatti era sempre gentile e faceva bene il suo lavoro.
“Non una goccia di più o una goccia di meno!”, questo era il suo motto.
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di Giuseppe Pardi
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