07 Nov L’acquedotto Nottolini
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L’acquedotto del Nottolini, composto da quattrocentocinquantanove arcate di dodici metri di altezza realizzate in muratura, fece di Lucca una delle prime città a dotarsi di una rete di distribuzione di acque potabili. Tutti lo conoscono e tutti lo hanno visto.
Pochissimi, invece, sanno delle grandi opere sotterranee ancora utilizzate per la distribuzione dell’acqua all’interno delle mura.
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Dal “tempietto” proveniente da Guamo e posizionato al termine delle arcate dell’acquedotto, dentro una lunga galleria ancora percorribile, costruita con archi a volta in mattoncini rossi, scorrono le tubature che trasportano l’acqua (linea rossa).
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Dalla casermetta del baluardo San Colombano, all’interno della piccola porta al numero 37, si può scendere direttamente in questo condotto sotterraneo il quale continua addentrandosi in città fino ad arrivare in piazza Antelminelli da dove, dalla porticina accanto al Museo della Cattedrale, si può ancora accedere a questa opera nascosta (linea blu).
L’amico nella cui tesi di laurea compaiono queste informazioni, continuò raccontandomi che Nottolini ha “nascosto” altre gallerie (linea gialla), le quali adesso non sono più percorribili.
Da Piazza San Martino un ramo prosegue fino ad arrivare in piazza della Misericordia ed un altro si sviluppa in direzione di Piazza Bernardini.
Da questo impianto primario si diramano tutte le tubazioni che raggiungono molte fontane lucchesi dalle quali sgorga gratuitamente un’acqua che, le continue analisi, dimostrano come non abbia assolutamente niente da invidiare a quella contenuta nelle costose bottiglie e bottigliette di plastica tanto utilizzate al giorno d’oggi.
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di Enzo Puccinelli
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