02 Giu Lucca per strada: piazza Napoleone
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Noi l’abbiamo sempre vista grande, bella e alberata, ma fino al 1806 non era una piazza ma un bel quartiere medievale.
Nell’immagine sono stati riportati, metro più metro meno e prelevati dalla pianta del Matraia, i fabbricati esistenti prima che Elisa Bonaparte Baciocchi, sorella di Napoleone, decidesse di abbatterli per creare un ampio spazio antistante il palazzo Ducale da lei abitato.
Certamente la città guadagnò una grande piazza, ma perse edifici medievali che, oltre case e botteghe, contenevano un “Pubblico archivio”, un “Magazzino del sale”, l’importante “Torre di Palazzo” e la venerata chiesa di San Pietro Maggiore la quale, per molti anni, si era chiamata “in Cortina” (la motivazione del cambio del nome è spiegata a pagina 127 del mio libro “Pillole di Lucca”).
Terminata la distruzione, Elisa e i suoi collaboratori si resero conto che la vista dalle finestre del Palazzo era tutt’altro che bella perché ora erano circondati da una serie di edifici poco eleganti e non adeguati all’importanza della zona.
L’unica soluzione percorribile, per impedire o comunque attenuare il “panorama” indesiderato, fu quindi quella di piantare una serie di platani lungo tutto il perimetro quasi a segnare fisicamente il confine tra il potere e la plebe.
Il progetto di Elisa non si fermava alla creazione di una piazza, ma prevedeva di innalzare, al centro, un’imponente statua raffigurante il fratello Napoleone Bonaparte, come segno di gratitudine e stima verso l’Imperatore francese, sentimenti esattamente contrari a quelli presenti nei Lucchesi e, fortunatamente, mai realizzato a causa della caduta in disgrazia di Napoleone.
Probabilmente, proprio la “non simpatia” verso colui che aveva definito la Repubblica di Lucca uno “Stato nano”, ha fatto si che la piazza venisse, e venga, quasi sempre chiamata “Piazza Grande”.
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di Enzo Puccinelli
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