09 Apr Sommaria giustizia
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Il 22 luglio 1601, in attesa della sfilata che avrebbe preceduto l’ingresso solenne del nuovo Vescovo Alessandro, la folla era assiepata lungo il percorso che prevedeva l’ingresso del corteo da porta Santa Maria (Borghi) per proseguire lungo la via Imperiale (Fillungo) in direzione del Canto d’Arco ed arrivare poi in Cattedrale.
Il Capitano dei “Bombardieri”, tale Scipione Vignarola da Capua, per la grande occasione, aveva fatto preparare artiglieria e mortaretti per festeggiare rumorosamente l’ingresso tanto importante.
Mentre il Vescovo non era ancora giunto alla porta, si sentì un forte boato provocato da un sparo del tutto inatteso.
Il Capitano, pieno di rabbia, si recò immediatamente a cercare il colpevole che venne subito identificato in un certo Pompeo Fondagna il quale, palesemente ubriaco, aveva disatteso gli ordini ricevuti.
La reazione del Capitano fu assurda e improvvisa: estrasse la spada e ferì mortalmente l’incauto “bombardiere”.
Al processo, solo due mesi più tardi, nonostante criminalisti e avvocati dichiarassero che il Capitano avrebbe dovuto essere condannato alla pena capitale, la sentenza fu solo di esilio perpetuo.
La Repubblica era attaccatissima al principio di autorità per cui non intendeva colpire pesantemente un così importante rappresentante delle istituzioni.
Scipione Vignarola da Capua uscì da Lucca la sera stessa portando con sé un certificato degli Anziani nel quale si garantiva che, almeno fino al 22 luglio 1601, aveva svolto il suo lavoro correttamente.
Di lui non si ebbe più alcuna notizia…
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di Enzo Puccinelli
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