07 Nov “Il Maggianino” Pier Paolo Pierucci
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Il Museo della Follia curato da Vittorio Sgarbi, che si è fatto apprezzare da un gran numero di visitatori durante la sua tappa a Lucca della scorsa estate, ha ospitato numerose opere di artisti italiani ed internazionali di fama mondiale.
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Un mix interessante e splendidamente allestito di opere pittoriche, scultoree e fotografiche arricchito da molti oggetti e documenti a testimoniare la condizione personale e la dimensione artistica degli autori di ciascun capolavoro.
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Tra questi, il museo itinerante ha esposto anche alcuni autori locali come il pietrasantino Palla ed il nostro Pier Paolo Pierucci.
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Il Pierucci, pittore e poeta assai conosciuto in città, ha avuto una notevole e diffusa produzione artistica che ha contrassegnato con la propria firma, semplicemente con le iniziali “P. P. P.” o con l’appellativo “Maggianino”.
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Molti di noi hanno avuto l’esperienza diretta di conoscerlo, parlarvi o acquistare dei suoi quadri.
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Tra questi il redattore dell’articolo sotto riportato, il collezionista, gallerista e soprattutto amatore, Luca Meconi.
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Lustro
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Chi l’avrebbe detto che Pier Paolo Pierucci diventasse famoso dopo la morte? Eppure sta capitando proprio questo.
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Chissà quanti lucchesi lo hanno incontrato per le vie della città, malvestito e tutto imbrattato di colori, e magari non lo hanno nemmeno salutato. Oppure gli hanno offerto da bere o da mangiare e si sono presi in cambio un suo quadro che sempre portava con sé sottobraccio ancora fresco, giusto per fargli un favore.
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Poi, una volta arrivati a casa, chissà se veramente lo hanno appeso alle pareti domestiche oppure lo hanno nascosto da qualche parte, sicuri che fosse una “crosta”.
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Eppure, per fortuna, ci sono stati tanti lucchesi che a Pier Paolo come persona e alla sua arte si erano affezionati, ci vedevano già qualcosa che altri non riuscivano a scorgerci e così hanno sostenuto, anche economicamente, il Pierucci.
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Migliaia e migliaia le opere da lui realizzate, che oggi risulta impossibile quantificare con esattezza. Di recente due sue opere sono state esposte al Museo della Follia curato da Vittorio Sgarbi.
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Ecco quindi che in molti hanno rivalutato l’uomo ma anche l’artista. «Vuoi vedere – hanno pensato molti suoi concittadini – che quella tela che mi regalò anni fa non è proprio una “crosta”?
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E pensare che una volta quasi li regalava, adesso i suoi quadri costano almeno qualche centinaia di euro». Di recente è nata un’associazione a lui dedicata che ha come scopo, tra gli altri, quello di catalogare e archiviare il numero più alto possibile dei suoi lavori.
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E così, come è già capitato a qualche altro pittore nel passato, anche il Pierucci sta avendo sempre più successo dopo la sua scomparsa avvenuta nell’ottobre 2018.
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Non a caso a Lucca è sempre stato chiamato da tutti il “Van Gogh lucchese”.
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di Luca Meconi
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