15 Lug LA machinA è femminA
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No’per esse’mastilisti, ‘un frantendiamo!!!
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Io son per la parità, per il poggi’e bua e per il tara-baralla!
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Figlioli l’hó fatti mastio e femmina, genitori anco, nonni mastio e femmina da parte di mi ma’ e di mi pa’…
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…però m’è viensuto a mente che la mi’ machina sii femmina!
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Direte voiartri “come mai?”
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Perché è sempre a brontolà!
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Perché c’ha sempre varcosa ch’un va ben!
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Quando “allacciti la cintola” quando “oimmei so’sgonfia” quando vòle beve’ ( io lai se beve! ), quando vòle andassi a sistemà ( con quer che gosta! ), po’ ti dice “accende i fanali”, “cambia marcia!‘un lo vedi sforśa!” “‘un hai tirato ir freno a mano” e po’ se io ni tiro “c’hai ir freno inserito, oh Duro!”
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Ma po’ finisse lì!
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Frasettimana, la matina, mi portà a lavorà: come se fusse ‘na bella ‘osa lavorà o anco ‘n ber posto indù mi porta!
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Ir fine settimana finisce sempre che si va ne’ soliti pòsti ( tanto òramai decide lè) ; all’Ichea, a’ Ggigli, al Carfu’ a fa’ la spesa… e anco lì ‘un è ma’’ontenta.
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Quando ha cardo! Quando ha freddo e ‘un vorébbe partì! Quando ha le su’’ose, che ‘un si sa che ha, però quarcosa ha, anco se ‘un te lo vor dì!
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Andérebbe cambiata come fan tanti che ogni tanto la cambiin!
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Ma po’?! Se ti trovi péggio?! Allòra, anco s’è ‘n popo’ vecchietta… sai che c’è? Teró la mia!
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La mi’ machina è femmina, e noiartri òmini che ci si crede tutti meccanici…’nvecie…’un ci si ‘apisce nulla!
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de Il Lustro
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