Cercar fortuna nelle Mèrie

Cercar fortuna nelle Mèrie

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Col termine Mèrie si intendeva o l’America del Nord (Stati Uniti e Canada) o quella del Sud, in modo particolare Argentina e Brasile.
Plurale di Meria = America. La Meria = L’America.

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Ma veniamo al sodo.
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Nonno Beppe lo chiamavan “Il Giovane”. Oltre a coltivare la terra, vendeva anche frutta e verdura; quando passava col carrettino, le signore lo chiamavano: “Oh, quel giovane, venga qui!” da cui, nonostante l’età, rimase comunque il nome. Per cui mio padre, per meglio identificarlo, era Gino del Giovane.
Sposò nonna Cecca, Francesca, filettolina (Filettole, Pisa), come spesso accadeva tra paesi vicini.

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Insieme ad altri coetanei, non mancò di andar a cercare fortuna nelle Americhe, per poi tornare e ripartire, curando la famiglia e portando un bel gruzzoletto. E questo è quel che succedeva, raccontato da memorie allora lucide. Un piccolo spiraglio a fine ottocento.

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Con le valige di cartone, i nostri vecchi, quando eran in forza, sono andati a cercare fortuna all’estero.
Chi non è più tornato e chi ha scelto di rifare la via di casa, per poi ripartire dopo un po’.

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Mal visti e sfottuti, ebbero a subire ogni angheria pur di raccattare due palanche in cambio di tanta fatica. Spremuti come la vinaccia nello strizzo (1).
Anche nonno Beppe, con altri, saltò il bozzo (2) e andò negli Stati Uniti.
Quando giunsero nella destinazione dovuta, iniziarono il lavoro. Dovevano tagliare alberi enormi che poi, calati in acqua, prendevano la direzione delle segherie a valle. Il tutto con grossi rischi e tanto olio di gomito.
Alla mensa il primo giorno trovarono ogni ben di Dio. E così le altre volte. Uno di loro, prese coraggio e chiese al Bosso (3): “Ma che festa è?” “Qui è così tutti i giorni!”. “Perdie! (4) Allora qui ci metto le tende!” e per lui, di tornare, non se ne parlò proprio.

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L’abbondanza e tutti i vizi che non avevano avuto in patria, inducevano a sperperare i guadagni e i beni , mandando tutto in ermini (5). Al momento di rientrare, perciò, c’era chi piangeva come un bamborino, perché era senza soldi e senza valige, rubati tra una briaa (6) e l’altra.
Non mancarono neppure le prese per il didietro. Un giovane ben vestito, si presentò proponendo loro un giorno di riposo alternativo.

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“Domenica, in vostro onore, faremo uno spettacolo. Vedrete quello che è mondo e quello che un è mondo! Spesa modica e divertimento assicurato! Vi aspetto!”
A quelle parole, tutti erano in subbuglio e tra loro rimuginavano: “Quel che è il mondo lo sappiamo, lo viviamo giorno dopo giorno. Ma quel che non è…. andiamolo a vedere! E poi quel ragazzo mi è garbato, si intende di tante cose, si fa capire e parla bene!”.
Il giorno del Signore, dopo aver pagato l’ingresso, erano lì per scoprire il mistero.

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Si presentò l’uomo elegante: aveva in mano due stecchi ed uno era sbucciato.
Alzò contemporaneamente le mani, ciascuna con un legno e disse:.
“Questo è mondo e invece questo non è mondo!” (7)
Non sarà stato un lucchese, ma i lucchesi li conosceva eccome!

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I
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Altre note aggiunte.

Personalmente, ho visto la sega che si portarono dall’America: lunga credo 4/5 metri con gli agganci per due persone a tirare alternativamente. Casomai fosse servita anche in Patria….
Nonno Beppe aspettava il maschio! Non che non fosse nato, però il piccolo e suo cuginetto di 6 anni poco più, morirono, sembra di TBC. E da quel momento, nascevano solo femminucce. Alla fine, dopo 6, arrivò Gino, mio padre e lì la… macchina riproduttiva trovò poso….
Quando morì nonno Beppe, avevo 3 anni ed ho solo dei ricordi fumosi: con un cappello nero, seduto su uno sgabello, sottola grande cappa del camino a scaldarsi.

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Un torchio detto “strizzo”

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(1) Lo strizzo è lo strumento per spremere l’uva da vino. In foto
(2) Il bozzo è la pozzanghera. In questo caso, in forma scherzosa, indica il mare da attraversare (Oceano Atlantico).
(3) Bosso da boss, il padrone, il capo.
(4) Perdie o perdio. Espressione del vernacolo che indica stupore e accettazione dell’evento.
(5) Mandare in ermini. Sciupare, rovinare tutto, fallire…..
(6) Briàa è ubriacatura
(7) Mondo è Mondato, senza buccia. Il participio passato del vernacolo lucchese. Questo è mondo = questo è senza buccia, mondato.

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di Giuseppe Pardi

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il Lustro
dario.barsotti@hotmail.it
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