29 Giu Ghivizzano Castello
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La prospettiva migliore per ammirare la fortificazione di Ghivizzano alto si ha probabilmente dalla vicina collinetta in Camparlese; da qui l’amico Pepper Pepper, artista dal grande cuore, ha scattato alcune foto che poi ho rivisitato in questa mia illustrazione…
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Difficilmente, osservando dalla sottostante via Nazionale, si riesce ad apprezzare integralmente questo borgo medievale così arroccato e ben conservato.
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Lo si individua invece facilmente dalla strada di Fondovalle, specie quando il sole lo illumina e si avvista questo grazioso borgo aldilà dal fiume, che su una collinetta si erge “ritto” quasi come un fungo o, meglio, un gruppo di funghi stretti nel loro “nido”.
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Fondato dai romani, che gli riconobbero un ruolo chiave nella protezione strategica di Lucca sul lato nord, il suo sviluppo avvenne in epoca longobarda per mano dei Ronaldinghi. L’autonomia ottenuta con Matilde di Canossa ( XI sec ) si alternò al dominio lucchese nei vari scontri che coinvolsero Lucca e Pisa.
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Le terre di Ghivizzano vennero infine inglobate nella vicaria di Coreglia per essere meglio amministrate dai lucchesi ( XIII sec ).
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Castello e fortificazione di epoca longobarda, elevati sopra precedenti costruzioni probabilmente romaniche, conobbero il massimo splendore e rafforzamento con Castruccio Castracani degli Antelminelli ( XIV sec ) per essere smilitarizzati circa due secoli più tardi.
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Ghiviśzan fungio-castello
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...ti scopersi ‘nfino
-guasi fussi ‘n fungo-
s’un poggio, ritto lungo,
di là da ‘no stradino .
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“Che sii ‘n moreccio bello?”
Abbaccai lesto ‘r mi fiume
da mirà méglio ner ferciume:
“Io lai! Che sii ‘n castello?!”
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“Perché ’un t’avranno còrto?”
Muri e tóri, chiès’e castro
e neanco tanto giovinastro…
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“Sie, allòra sai di molto…
Sai vanta gente c’è passata?!
Altro che “fungo”…’na niidiata!”
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de Il Lustro
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