10 Apr Ir primo bacio ( sulle Mura )
Un bacio di fantasia che dura forse 50 anni…
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Ir primo bacio ( sulle Mura )
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Ir primo bacio,
-dato ammodo-
vando i pplatani
aveviin sempre le pitiggini,
lo viddiin le Mura.
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“Ebay” eriin “i béi”
-ar limite le nonne-
ma staviin in tèra
o ner pattume
no ne’ legno.
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Le machine
-e anco le donnette-
ti poteviin vede’,
ma péggio era
se a beccatti era su ma’…
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Sicché fischiavi indrento
-ner baluardo-
e po’, a sede’ sur poggio
da ‘un venì ggiù,
principiavi ‘r lógro.
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A riordassi bèn
-ma ‘n són si’uro-
c’era ‘r Giannotti
ar Giannotti ancòra
e ‘ ccomodi di canto porta.
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Vense dell’umido
-fu tutt’un córpo-
ma ‘n’ fu guaśza…
né de’ dolori, lipperlì,
sarébbiin viensuti.
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Per esse’ marśo
-si vedeva ver sólin-,
ancòra picchiaviin
ir diaccio e ‘r vento
ma vense cardo.
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Piccini e grandi s’èra
– tipo Lucca –
guidà, ‘un si sapea guidà
patente chie l’aveva?!
Si stiède lì ‘n popò e si ripartitte.
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versione 🇮🇹
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Al nostro primo bacio
-dato come si deve-
( cioè alla francese)
assistettero le mura di Lucca
nei tempi in cui gli alberi di platano
erano ancor talmente giovani
da avere le lentiggini
( come me che ero un bambino al confronto di adesso )
anziché la loro caratteristica corteccia esfoliata.
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Il sito Ebay ( inteso come internet )
ancora non esisteva
e con la parola “i bei”
si chiamavano soltanto i lombrichi
o, per estensione, le larve di coleottero
che però vivevano nel terreno
o nel pacciame di stalla
e non nel legno
( quegli alberi subendo una malattia e tarlendo dovettero essere rimossi ).
Le automobili,
il cui transito sulle mura
non era stato ancora interdetto
e le stesse prostituite
che lì attendevano
i propri occasionali clienti
avrebbero potuto vederti
( considerato che il baciare il proprio partner era cosa da non consumare in pubblico).
Cosa ancor più grave rappresentava il fatto,
che, a sorprenderti,
fosse la madre
della tua fidanzata.
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Per non farsi vedere
succedeva di appartarsi
in un terrapieno della cinta muraria,
e lì, sedendo sul ciglio
e prestando attenzione a non cadere di sotto.
iniziava l’angoscioso rituale del bacio ( vissuto
nei primi appuntamenti
quasi con ansia e dolore).
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Se non ricordo male
ma dovrei accertarmene meglio
ancora il luna-park
era situato fuori porta Santa Maria
( vicino a Borgo Giannotti e non in via delle Tagliate dove poi venne trasferita la sede ) e le pensiline degli orinatoi pubblici
stavano a fianco degli accessi nel centro storico.
Tutto ad un tratto
avvertimmo una sensazione di umidità diversa dalla brina che scende alla sera e da quella che causa i reumatismi alle ossa.
( Era forse un languido bacio da innamorati e noi ne eravamo inconsapevoli così come che l’amore causa infine sofferenza, terminando ? )
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Questo avvenne un giorno di marzo
quando ancora,
pur vedendo già qualche spiraglio di solicino,
il freddo e il vento
non risparmiavano le persone
dalla loro morsa: ciò nonostante avvertimmo un inconsueto tepore .
( Era forse il fuoco ardente dell’amore appena scoperto o il nostro adolescenziale pudore ? )
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Eravamo,
noi attori di quel primo bacio,
come due bambini che al contempo si sentivano adulti
( un po’ come la città di Lucca che per le sue piccole dimensioni ha una bellezza ed una storia immense ).
Eravamo anche soltanto dei ragazzini
la cui età non ci avrebbe consentito il rilascio della patente di guida per un’auto che comunque non avremmo saputo gestire ( così come la nostra storia d’amore ).
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Rimanemmo dunque, inebetiti dalla soporifera sensazione di quel bacio Poco dopo
riprendemmo a baciarci.
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