07 Apr Il primo olio
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Il primo olio
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Primo sole
Il du’febbraio
sopra Cómpito.
Ancòra pizziorina
pare scardi, l’aria,
‘nvecie frega .
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A spogliassi,
vando lavori
o che intremoti,
c’è da fa ammodo
a ‘n piglià, sì,
‘na maremmana.
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Mi par ieri,
per le bragne,
ruscolavi l’ulive
‘mbacuccato ne’cortroni
più che le rete avvortolate
vand’en lève.
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‘un c’era da scardassi
neanco a scòte
e bigongi a carià;
però erin tante
e tanto han réso
se-dDío-vòle.
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S’en porti a frange’
‘n po’ alla vorta
que’ santi quintali
d’òpre, fadìa e d’ulive
che la mosca maladitta
‘un l’han sentuta.
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Si pòle finarmente
fa l’assaggio
ner cucchiaio,
o méglio ancòra
sur pan, a crudo,
co’ ‘n popo’ di sale.
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Méglio che l’artranno:
per nulla torbo
e bello pizziorino,
sopra Cómpito,
ner du’febbraio
Il primo olio.
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Il rinomato olio di Lucca, conosciuto in tutto il mondo per il suo ottimo gusto e la gran qualità, un vanto per la nostra provincia che su tutte le sue colline produce un ottimo olio e continua a valorizzare il territorio mantenendo questa coltura che è poi profondamente la nostra cultura.
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Versione 🇮🇹
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Il primo olio d’oliva
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In questo due di febbraio,
sulle colline del Compitese,
si intravede un po’ di sole:
il primo da quando siamo nell’inverno.
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Questo solicino ingannatore
sembra che scaldi l’aria
ma essa resta fresca e frizzante…
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Lo spogliarsi
durante i lavori ( tra gli olivi )
o quando s’abbozza alla rinfusa
deve avvenire con cautela
onde evitare d’ammalarsi .
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Sembra ieri che,
sui terrazzamenti,
si raccoglievano le olive con le sole mani
( mentre invece son trascorsi già due mesi ).
Eravamo goffi,
( al vedersi in quei pesanti vestiti )
ed al contempo simili
alle stesse reti per la raccolta
quando gonfie e arrotolate
vengono così riposte.
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In quel frangente
Lo star caldi era impossibile,
malgrado si svolgessero
pesanti attività fisiche
quali la scuotitura
del frutto dalla pianta
e la movimentazione
dei numerosi mastelli di olive.
Grazie a Dio
la produzione e la resa in olio
sono state ricche ed abbondanti.
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Abbiamo poi portato al frantoio
quei benedetti quintali
di lavoro, fatica ed olive
che, miracolosamente ,
non hanno subito
l’attacco dell’insetto bactrocera
che spesso mina il frutto.
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Finalmente si può ora
assaggiar l’olio prodotto
con un cucchiaio
oppure, ancor meglio
( e più gustosamente poetico ),
versandone su del pane
e salando lievemente
( come quando da bambini
ci preparavano la merenda ).
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Appare migliore
di quello dell’anno passato ,
molto limpido e gradevolmente piccante
all’assaggio ( che abbiamo celebrato )
sulle colline del Compitese
In questo due di febbraio
dell’olio d’oliva nuovo.
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de Il Lustro
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