31 Mar Domeni’a a Camaiore
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Domeni’a Camaiore
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Domenia a Camaiore
-la matina –
ci vedi tutt’i monti sopra
che pare d’essici e toccalli.
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Dalli Sterpi
c’hai sopra ‘r panettón
chiamato Gabberi
mentovato da’lucchesi
com’a ddì in culonia;
piuallà ir Prana,
diettro la Pania,
po’ l’artri monti
più cilesti e ‘n po’ bainchi
siccom’en più lontani.
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I pòsti, le vie, la gente,
han tutti un nòme suo
diferente e popolare,
-com’anco i canaloni-
e come le piante:
l’allòro vien detto orbao
ma sempre ne’ballocciori va.
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Di canto via di Meśzo
e la chiesina della Stella
ar bar der Nini,
òra ci poi piglià ‘r caffè;
prima
vando ci passavi
era méglio tirà lungo
e ‘n guardà drento.
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Ogni luogo ha un nome ufficiale e spesso ne ha uno “volgare”, o meglio popolare, locale.
Gli stessi monti, per quanto ci sembrino lontani o disabitati, erano un tempo popolati e considerati una gran risorsa per i prodotti ed i materiali che fornivano.
La via Vittorio Emanuele, quella centrale di Camaiore, viene ancora detta “via di Mezzo” . Ogni località, ogni corte rurale, le strade, i locali e gli elementi architettonici come i ponti hanno un nome che nei piccoli paesi si usa per intendersi tra le persone.
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Il Bar Stella, davanti la chiesa della Stella sull’angolo di via Vittorio Emanuele, viene ancora detto “Bar del Nini” dal nome del vecchio proprietario, nei tempi in cui il locale era un luogo malfamato e frequentato da gentaglia.
A quei tempi era meglio non guardare neanche dentro il bar per non incrociare lo sguardo di qualche delinquente o attaccabrighe…
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Versione 🇮🇹
Di domenica a Camaiore
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Di domenica a Camaiore
al mattino
si possono ammirare tutte le colline intorno
percependole sì vicine da poterle toccare.
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Dalla località “Gli Sterpi”
si apprezza, sopra, il Monte Gabberi
che ha la forma di un panettone
e che i lucchesi menzionano ( volgarmente )
come “il luogo sperduto”.
A fianco si ha il Monte Prana,
più addietro il Monte Pania
quindi le altre vette
di colore celeste quasi smunto
poiché più distanti.
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Ogni luogo, strada o persona
ha un proprio nomignolo
diverso da quello reale ma più popolare;
così anche i baratri e le piante:
l’arbusto “alloro”
viene comunemente chiamato “orbao”
ma non ne cambia l’impiego
( che si fa, ad esempio )
nei marroni lessati.
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A fianco della chiesina della Stella
sull’angolo di via di Mezzo,
nel bar che una volta si chiamava “del Nini”
si può ora gustare tranquillamente un caffè
mentre prima
era frequentato da una gentaglia
dalla quale era bene star alla larga
e neppure incrociarne lo sguardo
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de Il Lustro
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