19 Feb Discorzi ar molo di Viareggio
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Discorzi ar molo
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Sentuta mentovà òra “Lucca”
-Mentr’ero sur molo-
‘N só se dicevin dello scolo
O solo ch’era brutta.
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Piuallà, ma no spiaggiata,
C’era, rossa, ‘na draga
Lì śitta-śitta che pescava
ni dava secche all’infoata:
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Sù acqua e rena e giù liddai…
Di va pescavin a galleggianti
E un n’urló: “Vanto ci gòsti!”
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Mi vense da risponde “Io lai!”
“Allòra ‘un siamo solo noi ‘gnoranti!
“I sordi contin anco in vesti pòsti!”
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Un luogo comune vuole che il lucchese sia clamorosamente tirchio mentre il viareggino più spendaccione e scanzonato.
Su questa asserzione si basa molto del campanilismo che goliardicamente “divide” le due città ed una gran produzione teatrale, musicale e artistica che ironizza e caricaturizza il personaggio lucchese.
Parliamo degli spettacoli vernacolari de La Canzonetta, di carri , maschere e di molte canzoni carnevalesche, ma anche del semplice discutere che si fa al bar, in porto o anche…sul molo.
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Versione 🇮🇹
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Chiacchiere al molo ( di Viareggio )
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Proprio adesso che mi trovavo sul molo
ho sentito menzionare la parola “Lucca”
senza però distinguere
se la associassero alla pura nefandezza
oppure ad una lurida malattia venerea.
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Poco più in là,
ma non a ridosso della riva,
una draga di colore rosso
rimuoveva instancabilmente molta sabbia
senza che noi, distanti, ne percepissimo l’opera.
Mentre essa tirava a bordo
acqua mista a sabbia,
sul molo, uno dei pescatori
che stava pescando con la propria canna
urlò polemicamente verso la nave:
“Il tuo lavoro è tanto inutile quanto eccessivamente costoso!”
Io, unico lucchese ad esser lì
In quel momento
non riuscii a trattenermi dal commentare:
“Per diamine, non solo a Lucca siamo dei tirchi incalliti!
Dunque anche qui, a Viareggio,
vi preoccupate della pecunia!”
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de Il Lustro
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