25 Gen Il chiüino rinsavito
“Ir chiuino rinsavito”
–
–
Tanto son stato
lì rimboszolito
secco scaarito
senś’esse’ snidiato.
–
Com’un chiuin,
uccellin scaanidio,
ch’ ‘un da’ mai fastidio,
dif’rente dar cincin!
–
Òra son sortito!
via da Fregionaia
vensuto di Carconia
–
mi dican rinsavito
sortito dalla naia ”:
speriam ‘un veng’a noia!
–
—
L’illustrazione la rifarò mèglio, questa l’ho fatta al ristorante senza neanche la mia penna preferita e fa abbastanza cxxxxx per questo l’ho abbinata preventivamente alla fetta di limone…
–
Il luì piccolo, chiamato anche “chiüino”, è un passeriforme ( cioè ha la stessa forma della passera – lo dice il dizionario e lo riporto per dovere di cronaca -) di piccole dimensioni, infatti non arriva ai 10 grammi di peso.
–
È uno “scaanidio “ cioè il più piccolo della nidiata, un po’ come i bimbi più gracili della famiglia o della compagnia che se non fosse per le piume/vestiti sarebbero tutti pelle e ossa ( secchi com’un uscio/ secchi scaariti ).
–
Il suo canto non è pregevole come quello del fringuello o della “cincina” ( cinciallegra ) o del più popolare “lu’arino”. Mi chiedessero come fischia un chiuin non lo saprei imitare…e non credo lo saprebbe neanche un vecchio cacciatore o un ornitologo provetto.
–
Così piccolo e neanche brillante cantante non ha particolari pregi per esser ricercato da cuochi o amatori…
–
A Lucca lo chiamiamo anche “uccellin del freddo” perché facile da distinguere sui rami e nella boscaglia quando, in inverno, le piante hanno perso il fogliame.
–
Pur essendo un uccello del “diaccio” sembra sempre un po’ soffrire le basse temperature pertanto assume una postura “rimbośzolita” cioè si avvolge timidamente e freddolosamente nel suo stesso piumaggio.
–
Come tutti gli uccelli nidifica e si riproduce, si ciba di insetti e svolge la sua vita regolarmente cercando di scansare le insidie rappresentate da predatori più grossi di lui ( luì ) tra cui i gatti ( a Guamo ce ne sono un fottìo perché è il paese dei gatti come Verciano quello dei ranocchi e Vorno dove “ci són più muri che case”).
–
Ha un suo niidio quindi, dal quale può “sortire” ( francesismo di uscire, Lucca è stata un principato di Napoleone ), per avventurarsi nel mondo.
–
L’ho paragonato ad un monello come quelli che venivano mandati nel riformatorio chiamato “Carconia” ,dal nome della via Quarquonia nel quartiere Bastardo, dove aveva sede la struttura ricettiva.
–
Un monello impazzito a tal punto da venir spedito nel manicomio provinciale di Maggiano ( in Fregionaia ) dove fu medico lo psichiatra e scrittore viareggino Mario Tobino.
–
Ma un matto può forse rinsavire?
–
Un tema quello della pazzia molto discusso e interessante per le persone che si considerano “normali”.
–
Questo sonetto alla méglio ( cioè come mèglio riesce ) si colloca nella raccolta di poesie fatte con l’uccello ( per protagonista ).
–
No Comments