25 Dic Le notti serene di Paolo Lazzerini
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Camminando per via dell’Antiquariato ci si può imbattere in una mostra inaspettata e conoscere un vero artista…
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Così, attratto dai colori pulsanti di alcuni soggetti dormienti assai familiari, sono entrato in una galleria pittorica conoscendo il pietrasantino Paolo Lazzerini, artista molto sensibile e attivo fin da giovanissimo nelle “Marguttiane” ( mostre d’arte portate a Forte dei Marmi dal pittore Carrà ).
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Studi artistici e accademici nella vicina Carrara e un forte legame con il mare della sua bella Versilia ma anche con Lucca che egli rappresenta spesso nelle sue opere con particolare attenzione all’ellisse del nostro Anfiteatro.
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Il tema “ovale” è geometria molto presente e ricercata in ogni modo.
Si sa, l’uovo ha le proporzioni auree dell’arte, ma è anche un naturale simbolo di rinascita e positività.
Perché in tutte le opere di Paolo, realizzate in prevalenza con le tinte acriliche ma anche all’acquerello e con la china, il messaggio è unicamente sereno e “tranquillizzante”.
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Temi onirici e sognati, animali che convivono, talvolta dormienti, raccolti nelle curve del loro stesso corpo, alberi legati alla terra che ambiscono ad un cielo color cobalto, uccelli in grado di volar liberi in ogni luogo che scelgono per un istante di fermarsi a osservare la notte placida dei tetti delle case.
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Un “nido” ideale, che passa attraverso il sogno e il ricordo del passato, in cui l’uomo mai è presente pur avendo lasciato la sua impronta, ma dove si avverte l’amore del focolare, la famigliarità della città, la ricerca del cerchio e della forma rotondeggiante che rievoca il ventre, il seno materno e con essi la vita.
La notte, gli astri, le onde del mare, gli animali, mai sono invadenti o incutono timore generando ansie o preoccupazioni.
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Un messaggio divergente dai temi di sangue, violenza e morte che spesso vediamo rappresentati; un messaggio di pace assai raro e di forte speranza.
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Il Lazzerini, ambasciatore della toscanità con la sua arte fino a Shangai, è amato come il vino delle nostre terre ed al vino ha dedicato alcune famose illustrazioni.
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Apprezzato da grandi artisti tra i cui Walter Lazzaro, il pittore del silenzio che aveva la propria galleria a Forte dei Marmi, è stato anche recensito da Francesca Fellini, nipote del celebre Federico, la quale ha riconosciuto nei dipinti del pietrasantino le stesse scenografie sognate in stile “Amarcord” che il regista si faceva realizzare a Viareggio dal carrista maestro della cartapesta Galli.
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