26 Set Pinocchio di Fornoli
C’era uno ar bare che lo chiamavino “Pinocchio” ma no perché diceva le bugie ma perché parlava sempre di ver burattino lì e da bamboretto vuoleva légge solo vel libbro lí.
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E lu’era ‘onvinto che ancho Collodi, lo scrittore, che stava nella valle accanto di Biecina, era vensuto nella valle di va’, della Lima, per indà a fa’ i fanghi e a beve l’acqua e s’era ispirato a tutte le ricchesse e’ divertimenti e’ gioattoli per ambientà l’istoria.
Oppure indava nella sprendida Lucca e, logi’amente, faceva prima a passa’ da Benabbio e scende da Moriano a Lucca, che a passà da Lappato, Capannori e via discorendo.
Infatti c’era ir casinó, che ni garbava a Califano ma ancho a romani e soppratutto i balocchi.
I balocchi un sarebbin artro che i mammalucchi, quelli che i nostri nonni facevino cor gesso, li pitturavino le donne e po’ li portavino, nella valigia di ‘artone legata collo spago in Ameri’a e ner mondo.
E Lucignolo ‘un sarébbe artro che uno di Lucignana, gatti ce n’en un fottio e anche vorpi, grilli ‘un ne parliano.
La fatina po’ c’era davero, c’haveva ancho la casa, a Seraglio, delle fate ( n’avevin detto i su amici Gnomi ) e ‘r pescecane, perchè la Balena è arivata dopo assai, sarebbe l’Orido di Botri che sembra inghiottitti quando ci vai.
E Mangiafuoco ‘un poterebbe esse’ un forno delle Fornaci di Barga induve ci fan il rame?
Ora, lù se l’era un popo’ aggiustata ‘ome ni pareva, però sarebbe bello questo ponte tra le du’ valli, perché Pinocchio, vello di Collodi intendo, è il simbolo più cognosciuto dell’Italia ner mondo, la favola la più sterepitosa; c’hanno fatto filme e cartoni animati e ci s’é sognato un po’ tutti; e sono ‘ognosciuti ancho i mammalucchi, quelli de’ figurinai di Bagni, che l’ha apprezzati ancho la Chiesa e che popolino i nostri be’ presepi.
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