06 Set La visione di Mauro
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Un matematico che dovesse definire Lucca la rappresenterebbe come un insieme: un raggruppamento, non necessariamente omogeneo, di elementi sempre e comunque definiti.
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Le Mura sarebbero il contenitore, la linea chiusa, il cerchio che contiene i reperti, i lucchesi, le opere, i bar, le chiese e il pavé di porfido.
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Un architetto, pittore, poeta come Mauro Lovi delle Mura ha fatto il contenitore, un nuovo insieme altrettanto capiente, che ospita sogni, pensieri, ricordi, visioni ma soprattutto tanta poesia.
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Una poesia garbata e composta, accessibile a tutti, che riporta ai giochi dei bambini ( padroni incontrastati della cerchia muraria) ma anche all’ispirazione degli uomini, forti del proprio vissuto e consapevoli dell’imminente destino.
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Il cerchio funge da limite al pensiero e alla vista e sancisce il fuori e il dentro dove “Il Dentro”, sono tante immagini romantiche dai colori tenui dell’acquerello.
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La passeggiata pedonale diviene un abbraccio a possedere spiritualmente la città, questa isola nel mare verde inviolata dai nemici: un enorme transatlantico che ha superato i secoli illeso soprattutto nella sua cultura.
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Perché di Lucca, dei suoi elementari e più evoluti accessi e sortite, dei suoi sotterranei e scorci, delle sue architetture e dell’acqua,del suo inspiegabile e verde paesaggio, si può comprendere l’essenza ma non abbracciare la dimensione.
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Poiché Lucca ha una misura d’uomo e una perfezione d’uovo esclusiva per ogni individuo; testualmente la rêverie giacché di Mauro Lovi recita:
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“Ogni figura e ogni parola ( di questo libro ndr ) assommano ricordi, esperienze, volontà, intenti, slanci, paure, ideali, amori, confusioni, spaventi, dolori e voglie di finita libertà del cuore e della mente.” (Mauro Lovi)
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