26 Ago Il tesoro di Soldino
Ir tesoro di Soldino
Drento scatolo in cartone
Cresce sott’ad un matone
Rimpiattato in un cantino;
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‘Un ce n’en di banconote
Ma ‘n baule di monete
Ben coniate, ricche e liete
Delle tasche d’aver vòte;
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Varche conio s’ha sposato
Doppo tanto fa all’amore
Com’il frate e ‘l bombolone
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Nell’ansuccaro han figliato:
Di Soldino son la prole
Ma le Lire ‘un en più bone!
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–
Il bambinone Soldino, uomo alloggiato in un centro vicino piazza Bernardini, si muoveva per la città di Lucca con i suoi piccoli passi (e le tante soste di riflessione) , e l’andatura oscillante accompagnata da un bastone da passeggio.
Di età indefinita, bassotto, tarchiato e rotondo, capigliatura brizzolata simile ad un elmetto, pantalone ascellare portato sopra una prominente pancetta, fu chiamato “Soldino” perchè ai passanti chiedeva, velatamente ed a bassa voce un soldio, una monetina…
Ad importo raggiunto si recava presso il bar Montecatini per gustarsi la bibita che più amava: la Coca-Cola. Sembra che una volta l’uomo, originario probabilmente di Castiglione di Garfagnana, si fosse sentito poco bene per averne bevuta troppa.
Il soldino poteva essere negoziato dagli offerenti in cambio di un balletto che egli imporvvisava sul momento, roteando su se stesso, agitando il bastone e canticchiando qualcosa tipo “Trallallero trallallaaaaaà”
Se questi insistevano Soldino poteva talvolta “degenerare” arrivando a apostrofarli con qualche nome e toccandosi il manico del bastone sulla fronte manifestando il disagio della forte scocciatura.
Si incontrava spesso in via Roma o via Santa Croce, piazza San Michele o piazza Bernardini; difficilmente si spostava da quasti posti.
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