25 Giu Pinocchio di Fornoli
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C’era un uomo al bar soprannominato Pinocchio, non perché fosse bugiardo, ma piuttosto perché amava parlar sempre del più famoso burattino al mondo del quale fin da piccolo aveva letto incessantemente la storia.
Il nostro Pinocchio abitava a Fornoli un paesino del comune di Bagni di Lucca antico e importante centro termale.
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Se non per le terme, a parere dell’uomo, il Collodi, intendendo recarsi nella splendida Lucca, avrebbe percorso la via più breve passando da Benabbio e scendendo dal Morianese, piuttosto che passare da Lappato, Capannori e arrivare per la via pesciatina-lucchese.
Non a caso Bagni aveva Il casinò, che piaceva anche al cantante Califfo, le terme, i locali, i divertimenti proprio come il narrato “Paese dei Balocchi” e , in un paese dei balocchi non potevano mancare proprio i protagonisti…
I Balocchi altro non sarebbero che i mammalucchi, le figurine del presepio che i sapienti scultori e artigiani di Bagni, realizzavano in gesso, facevano decorare alle donne e andavano a vendere nelle Americhe in cerca di fortuna: Il figurinaio viene rappresentato con la valigia in cartone legata con semplice spago e la statuetta sotto braccio.
Secondo la logica del Pinocchio nostrano il pelandrone Lucignolo sarebbe ispirato a un ragazzetto “somarello” di Lucignana, paese vicino a Ghivizzano.
In quanto a Gatto, Volpe e Grillo nelle zone della Lima ce ne sono in abbondanza e, cercando nei bar di paese, dove tutti hanno un soprannome, qualcuno chiamato “Il Gatto”, La Volpe”, “Il Grillo” è sempre presente e normalmente va in giro a coppia o in trio con gli altri compari.
Vicino Ponte a Serraglio esiste, secondo la credenza degli abitanti del luogo, una Casa delle Fate, dove si erano registrati nel secolo scorso episodi magici.
Il Pescecane, perché la Balena è stata aggiunta dopo assai, altro non sarebbe che l’Orrido di Botri, un antro, una gola terribile, che sembra inghiottire gli avventori che lo visitano.
Falegnami come Geppetto sono molto diffusi nella Mediavalle, specie sui monti, dove il bosco e la legna erano una gran risorsa che ormai stiamo perdendo.
Mangiafuoco uno dei forni delle Fornaci di Barga, laddove già si fondeva il rame e l’ottone producendo lingotti, tubi, cavi, lamiere e bossoli.
Si ipotizza che il nome “Pinocchio” Collodi l’abbia preso in prestito dalla pinocchia, l’albero di pino che produce i pinoli eduli, dalla pinocchia, un tipo una chioccia-gallina, na gallina, se derivi da una fonte d’acqua a Colle Val d’Elsa o dal nome volgare di San Miniato ( dove il padre Domenico Lorenzini aveva lavorato ).
A parere del nostro Pinocchio di Fornoli il vero Pinocchio sarebbe stato un suo parente neanche troppo lontano!
P.S.
A onor del vero e per concludere diciamo che l’uomo di Bagni di Lucca si era un po’ fatto tornare tutto il ragionamento secondo una propria logica; sulla storia ed i significati della favola del Collodi la letteratura e gli esperti hanno detto veramente tanto.
Sarebbe molto bello un ponte simbolico tra le due valli divise da una sola collina perché la Favola di Pinocchio è davvero la più strepitosa e entusiasmante al mondo e si stima che ne siano state vendute un numero di copie tradotte in tutte le lingue esistenti pari soltanto a testi sacri come la Bibbia.
Pinocchio è il simbolo dell’Italia nel mondo e tutti noi, adulti e bambini, abbiamo sognato leggendone la storia…
E sono altrettanto conosciuti i mammalucchi prodotti dai figurinai in Bagni di Lucca che sono stati apprezzati persino dal Papa, dalla Chiesa e da tutto il mondo e che ogni anno popolano i nostri bei presepi.
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